Le Olimpiadi di Parigi 2024 sono destinate a segnare un'epoca, non solo per le imprese sportive e i record che verranno infranti, ma anche per il loro impegno verso la sostenibilità e la parità di genere. Questo è quanto emerge dall'analisi dell'Università Niccolò Cusano, che ha esaminato i dati e le promesse di questo evento globale.
La Francia ha finora investito 8,8 miliardi di euro per organizzare le 306 gare previste in 42 discipline, ospitando delegazioni da 207 Paesi e 15.000 atleti. Sebbene questi costi siano destinati a salire, le previsioni sono promettenti. Infatti, sebbene il 47% dei budget dichiarati dai Paesi in fase di candidatura venga disatteso e sforato nel 100% dei casi, quello di Parigi sembra fare eccezione.
Secondo i dati attuali, l'edizione parigina potrebbe risultare una delle meno costose dal 1988, la terza più economica degli ultimi 36 anni. Un primato rassicurante, considerate le esperienze passate. Uno studio di Oxford evidenzia infatti le incongruenze tra i budget dichiarati e quelli effettivi: mediamente, il Paese ospitante genera un extra budget del 231%, con casi estremi come Montreal 1976 (+720%) e Barcellona 1992 (+266%).
Nell'infografica di Unicusano, si evidenzia come il primato in termini di costi spetti alla Russia, che nel 2014 ha speso ben 50 miliardi di euro per i Giochi Olimpici, seguita da Pechino (2008) con 41 miliardi di euro e Rio de Janeiro (2016) con 19 miliardi.
Parigi si pone dunque come portabandiera di buone pratiche, con l'obiettivo di realizzare le Olimpiadi estive più sostenibili di sempre. Una promessa non nuova nel mondo sportivo (si pensi, ad esempio, ai Mondiali in Qatar nel 2022), ma che solleva dubbi tra cittadini e media: si tratta dell'ennesimo caso di greenwashing o il futuro dello sport sta realmente cambiando?
La risposta arriva dai dati divulgati dall'organizzazione e riportati nell'infografica di Unicusano: il 95% delle infrastrutture esistenti verrà sfruttato, il Villaggio Olimpico sarà costruito con legno e cemento a basse emissioni, gli arredi saranno riciclati, i pavimenti dei campi sportivi installati senza colla e destinati a club e federazioni nei mesi successivi. Inoltre, i materiali edili saranno trasportati tramite la Senna (con un risparmio di 3.000 tonnellate di CO2), verranno realizzati 60 km di piste ciclabili per promuovere la mobilità sostenibile e rendere tutti i luoghi delle gare collegati tra loro, si utilizzerà energia rinnovabile e terminali elettrici a scomparsa, il 50% dei pasti sarà vegetariano, si ridurrà del 50% l'uso di plastica monouso e l'80% dei rifiuti alimentari sarà compostabile.
Le riduzioni di CO2 dovrebbero aggirarsi intorno al 55% rispetto all'edizione di Rio de Janeiro (1,5 milioni di tonnellate), offrendo al Pianeta benefici tangibili e un esempio replicabile a livello mondiale.
Per quanto riguarda i benefici economici, questi non possono essere misurati se non tra qualche anno, ma il passato non lascia ben sperare. È a livello sociale che si gioca la partita più importante: Parigi 2024 ha già generato 150.000 posti di lavoro in più, contratti per 1.200 piccole e medie imprese e la creazione di 5.000 impianti sportivi nelle città ospitanti.
Diverso il discorso per il settore del turismo, che tende a risentire della presenza dei Giochi a causa dell'affollamento e dell'aumento dei prezzi. Parigi 2024 introduce anche novità a livello organizzativo: tre nuove discipline (surf, skateboard e arrampicata) sono state aggiunte dal CIO per avvicinare i giovani allo sport. Particolare e promettente anche la cerimonia d’apertura, che si svolgerà lungo la Senna anziché in uno stadio.
Il dato più significativo sottolineato nell'infografica di Unicusano riguarda la partecipazione degli atleti: l'edizione di Parigi sarà la prima a garantire la piena parità di genere sul campo.
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