Il cluber è il vero ambasciatore del brand: la sua esperienza è la miglior garanzia per gli altri. Questa è l’era del cluber e della comunicazione dinamica;denominata
“l’economia dell’esperienza”.
Il cluber oggi ha talmente tanto potere che la sua esperienza può e potrà spostare l’asse decisionale degli altri consumatori. Il successo o l’insuccesso di un brand dipenderà da quanto quest’ultimo sarà capace di ammettere i propri sbagli correggendoli in nuovi vantaggi. Non è più possibile trascurare la divulgazione di un messaggio positivo ma, soprattutto, negativo.
La cultura dell’esperienza è traducibile in maggiore attenzione ai
dettagli: dal sorriso di una coordinatrice fino al clima aziendale,
dall’analisi scrupolosa del dato fino al coinvolgimento trasversale di
ogni singola risorsa aziendale.
Essere quindi nell’era del cluber
significa essere nell’era della consapevolezza. Il cluber non è più
semplicemente “al centro dei miei pensieri” se poi ci si dimentica di
rispondere ai suoi quesiti.
Il cluber non è più centrale alle
strategie; il cluber è la strategia stessa che lui definisce sulla base dei suoi bisogni e suoi interessi.
La CEM IN 4 MOSSE
- normalizzare e customizzare i dati
- ascoltare il proprio cluber e rispondendogli in tempo reale
- analizzare i dati per definire un strategia oggettiva e concreta
- motivare e premiare i collaboratori rendendoli, in primis, parte di un disegno più ampio.
Accettando una riorganizzazione sulla
base delle esperienze dei propri cluber, si diverrà automaticamente il
vincitore di quest’epoca. Il cluber gliene sarà grato e avrà modo di
parlarne a lungo. Dalla qualità dell’esperienza, dipenderanno infatti la soddisfazione, la fedeltà e la brand awareness.
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