E’ on line l’ottavo
Report State of Inbound pubblicato
da HubSpot, provider
della più famosa piattaforma di inbound marketing nel quale è riassunto in
maniera inequivocabile la mission alla base della metodologia Inbound: cambiare il modo in cui le aziende fanno
business con un approccio più utile per
il consumatore e quindi più umano
ed empatico.
Negli ultimi dieci
anni questo approccio ha raccolto un numero sempre crescente di simpatizzanti,
una vera e propria community di
marketer e sales manager che ogni anno è coinvolta in prima persona
nella definizione del Report State of Inbound.
Perché scegliere l’inbound
marketing?
Il punto
centrale del Report consiste nell’evidenziare le esigenze e le priorità di
aziende e marketer: e non è un caso che al primo posto si confermi la necessità
di convertire i visitatori attratti in
lead e clienti acquisiti. Solo al secondo posto si posiziona la crescita di traffico al sito web aziendale,
seguita al terzo posto dagli obiettivi legati alle attività di upselling.
Non ultimo, tra le prospettive di evoluzione futura dell’inbound marketing è la ricerca di nuovi canali per veicolare più efficacemente i contenuti. Non sorprende, in questa prospettiva, che la maggioranza degli intervistati riservi un posto d’eccezione ai video nel proprio piano strategico. In particolare, YouTube si conferma la principale piattaforma per la creazione e la distribuzione di video e il 49% dei marketer intende continuare a integrarla nella propria content strategy. Tuttavia, all’orizzonte si profilano nuove piattaforme, prima tra tutte quella di Facebook: ben il 39% degli intervistati punterà al Social di Zuckerberg per la propria pianificazione di contenuti video. Al terzo posto: Instagram, che raccoglie i favori del 33% degli intervistati.
Inoltre, il 73% dei marketer sostiene di utilizzare Facebook per fini commerciali, apprezzandone soprattutto le infinite possibilità di tracciamento e analisi del pubblico.
Non ultimo, tra le prospettive di evoluzione futura dell’inbound marketing è la ricerca di nuovi canali per veicolare più efficacemente i contenuti. Non sorprende, in questa prospettiva, che la maggioranza degli intervistati riservi un posto d’eccezione ai video nel proprio piano strategico. In particolare, YouTube si conferma la principale piattaforma per la creazione e la distribuzione di video e il 49% dei marketer intende continuare a integrarla nella propria content strategy. Tuttavia, all’orizzonte si profilano nuove piattaforme, prima tra tutte quella di Facebook: ben il 39% degli intervistati punterà al Social di Zuckerberg per la propria pianificazione di contenuti video. Al terzo posto: Instagram, che raccoglie i favori del 33% degli intervistati.
Inoltre, il 73% dei marketer sostiene di utilizzare Facebook per fini commerciali, apprezzandone soprattutto le infinite possibilità di tracciamento e analisi del pubblico.
Modelli di vendita
Cresce il Social selling: il 42% dei buyer
intervistati sostiene di aver implementato gli investimenti sui social network
per scopi commerciali. Cresce soprattutto la valenza di LinkedIn come canale di connessione professionale, soprattutto
tra le aziende B2B; allo stesso tempo, viene riconosciuta l’importanza del training e dell’integrazione del CRM come strumenti
indispensabili per un processo di vendita più fluido, personalizzato e
coinvolgente, a danno delle obsolete cold call.
L’orizzonte
è ormai chiaro: un numero sempre crescente di aziende tenderà ad integrare
marketing e processi di vendita improntando verso una comunicazione diretta,
customizzata, fondata su conversazioni social e su contenuti di qualità.
fonte : http://www.stateofinbound.com/
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