Un dato preoccupante: il 92% dei tredicenni italiani non raggiunge lo standard minimo dell’OMS.

In queste settimane abbiamo visto come il messaggio #Beactive sia stato il motivo dominante della Settimana Europea dello Sport che ha visto diverse iniziative in tutta Europa a sostegno dell'attività fisica come stile di vita.
Forse tutto ciò non basta! L’inattività fisica rischia infatti di essere una delle grandi sfide del futuro, e per sottolinearne l’importanza l’intergruppo Sport del Parlamento europeo ha organizzato, a Bruxelles, un workshop inter istituzionale dal titolo “Sport, Salute e Alimentazione: Benefici e Rischi”.
A catalizzare l’attenzione dei presenti sono stati, fin da subito, soprattutto quest’ultimi. Marisa Fernandez Esteban, vicecapo dell’unità “Sport” della Commissione europea, ha sottolineato come nell’UE circa il 6% delle morti annue siano ascrivibili all’inattività fisica.
Maxime Leblanc, responsabile degli affari europei dell’associazione “Sports and Citizenship”, che ha snocciolato una serie di dati sul costo, anche economico, dell’inattività fisica. Ad oggi si contano circa 210 milioni di cittadini europei totalmente inattivi, un fardello che pesa sulle casse dell’UE per oltre 80 miliardi di euro all’anno.
Gli italiani sono al primo posto, secondi soltanto ai britannici, che tuttavia usciranno presto da questo genere di statistiche: ben un terzo degli adulti, per l’esattezza il 38% delle donne e il 28% degli uomini, non raggiunge i livelli di attività fisica quotidiana raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La situazione non migliora se parliamo dei nostri ragazzi: addirittura il 92% dei tredicenni italiani non raggiunge lo standard minimo dell’OMS.
per informazioni visitare il link:

https://euagenda.eu/events/2017/09/29/active-schools-active-kids-conference

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