#Palestre ecosostenibili: rassodare fa risparmiare #energia

Le palestre in città sono sempre piene di persone che tentano di rassodare i muscoli, perdere peso, scaricare stress e recuperare il benessere fisico. Se una corsa al parco è gratuita, normalmente la palestra è a pagamento, non solo per l’insoddisfatto frequentatore, ma anche per l’ambiente. Alcuni esempi di palestra a basso impatto ambientale ed energetico sono già stati realizzati. Come? Attraverso lo sforzo fisico, e la bioedilizia! Una volta era “il bue a trainare l’aratro” adesso è l’uomo, ma ne è consapevole, paga per farlo, ed è contento… in compenso l’ambiente ringrazia e si è più soddisfatti di pedalare pur non spostandoci di un metro!

La prima palestra ad utilizzare l’idea di Lucien Gambarota, della MotorWawe, è stata la California Fitness Club di Hong Kong. Le macchine fitness sono strutturate in modo da convertire l’energia cinetica in elettrica, e poi accumularla. L’energia è prodotta dallo sforzo umano delle pedalate, corsa, attrezzi per braccia, glutei, pancia. L’energia prodotta ed accumulata serve per far funzionare i macchinari, illuminare la palestra. Ovviamente i macchinari sono ancora molto costosi, non tutti pedaliamo a sufficienza, e l’investimento, invece, è ammortizzato sulla lunga percorrenza (appunto!). Per questo motivo, sono state le grandi catene di fitness ad attivare le palestre ecosostenibili. Anche a Seattle la palestra Green Microgym ha la bolletta ad impatto zero e low cost, con le pedalate il risparmio è elevato! La Cadbury House, vicino a Bristol, attraverso 42 attrezzi accende la luce utile alle sale. Più si pedala e corre, più si produce energia, all’incirca dai 50 Kw/h.
Naturalmente la maggior parte di questi centri utilizza anche elementi di bioarchitettura, pannelli fotovoltaici, esposizione dell’adificio, coibentazioni speciali, impianti che rendano tutto più green e a basso consumo ed impatto ambiantale!lhttp://urbanpost.it/palestre-ecosostenibili-rassodare-fa-risparmiare-energia

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