Una «ripresa slow» quella dell'Italia, sostenuta dalle scelte del
governo italiano e dalla congiuntura internazionale: prezzo del petrolio
dimezzato, rafforzamento del dollaro e calo dello spread. È la
fotografia scattata dal rapporto Coop 2015 presentato oggi a Milano. Più
della crescita moderata del pil nazionale, secondo Coop, «è il
sentiment a essere cambiato», con gli italiani che riprendono a
consumare, soprattuto in beni durevoli, aumentati del 7% in poco meno di
due anni.
Se il potere d'acquisto delle famiglie è cresciuto nel 2015 dell'1,5% - «+1% grazie alle politiche del governo», scrive Coop - le ferite lasciate da anni di crisi economica non sono ancora del tutto cicatrizzate: è pesante il divario nord-sud, con mille euro di differenza destinati alla spesa mensile dal Trentino alla Calabria. Il 52% degli italiani, inoltre, ritiene di appartenere alla classe operaia; nel
2008 era il 40%.
Qualche sorpresa viene invece dal profilo degli italiani che l'ufficio studi del gruppo disegna ogni anno: siamo i più palestrati e i più connessi d'Europa, con palestre che sono un totale record di 12mila mentre in media staremmo più di sei ore al giorno su internet, anche se la connessione con strumenti mobili sarebbe poco superiore alle due ore medie per utente del web e il resto verrebbe dal semplice uso del personal computer, più o meno on line.
La Coop insomma vede gli italiani nel suo rapporto annuale un po' più ricchi e di nuovo con qualche possibilità di risparmiare, certamente palestrati e connessi a Internet. Con una eredità della crisi però drammatica: dal 2007 le famiglie hanno perso potere d'acquisto per 122 miliardi, 75 dei quali in riduzione del consumi e 47 in taglio dei risparmi.
http://instoremag.it/featured/rapporto-coop-2015-la-ripresa-e-slow-ma-litalia-e-bipolare-i-programmi-del-retailer/20150903.78110
Se il potere d'acquisto delle famiglie è cresciuto nel 2015 dell'1,5% - «+1% grazie alle politiche del governo», scrive Coop - le ferite lasciate da anni di crisi economica non sono ancora del tutto cicatrizzate: è pesante il divario nord-sud, con mille euro di differenza destinati alla spesa mensile dal Trentino alla Calabria. Il 52% degli italiani, inoltre, ritiene di appartenere alla classe operaia; nel
2008 era il 40%.
Qualche sorpresa viene invece dal profilo degli italiani che l'ufficio studi del gruppo disegna ogni anno: siamo i più palestrati e i più connessi d'Europa, con palestre che sono un totale record di 12mila mentre in media staremmo più di sei ore al giorno su internet, anche se la connessione con strumenti mobili sarebbe poco superiore alle due ore medie per utente del web e il resto verrebbe dal semplice uso del personal computer, più o meno on line.
La Coop insomma vede gli italiani nel suo rapporto annuale un po' più ricchi e di nuovo con qualche possibilità di risparmiare, certamente palestrati e connessi a Internet. Con una eredità della crisi però drammatica: dal 2007 le famiglie hanno perso potere d'acquisto per 122 miliardi, 75 dei quali in riduzione del consumi e 47 in taglio dei risparmi.
http://instoremag.it/featured/rapporto-coop-2015-la-ripresa-e-slow-ma-litalia-e-bipolare-i-programmi-del-retailer/20150903.78110
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