eSports, il nuovo che avanza delle discipline sportive.

L’espansione degli eGames è sicuramente dovuta all’evoluzione tecnologica che rende sempre più facile l’accesso, la condivisione e l’interazione tra “gamers” e pubblico, ma anche alla diffusione di eventi on-site che richiamano persone da tutto il mondo e che richiedono un’organizzazione tutt’altro che amatoriale.
Gli eSports non sono per niente giochi di nicchia “da nerd”, bensì un vero e proprio fenomeno globale, tanto da attrarre l’attenzione dei grandi club professionistici e per farne parte non basta più chiudersi in camera con joystick e cuffiette, occorre preparazione fisica e mentale, la capacità di giocare in squadra, fair play e professionalità.
Si cerca di coinvolgere il consumatore sotto tre aspetti: giocare, visualizzare, creare. Oltre all’attività classica del gioco, si è immersi oggi in realtà virtuali mozzafiato grazie a grafiche in continuo miglioramento ed è possibile per tutti creare contenuti – anche in diretta – da condividere con la community.
In attesa di questo riconoscimento, gli eSports sono comunque considerabili come attività sportiva vera e propria; un fenomeno in costante crescita soprattutto fra i millennial, capace di generare numeri meritevoli per ora quantomeno di monitoraggio.
In attesa di un regista comune (ed in attesa delle decisioni del CIO e successivamente del Coni) gli eSports in Italia si stanno sviluppando a macchia di leopardo grazie soprattutto agli sforzi di alcune organizzazioni, alcune delle quali ambiscono a tirar fuori dal cassetto il sogno di diventare o di avere una federazione sportiva riconosciuta.
Inoltre mancano regole precise e comuni per affrontare l’inquinamento degli interessi economici: basta pensare al fenomeno match fixing, al cheating ed al betting, che come per qualsiasi altro evento determinato dai risultati, rischiano di influenzare e danneggiare la credibilità del sistema eSports.

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