Moltiplica il tuo successo utilizzando una landing page per inondare
la tua casella di posta di contatti motivati. Si tratta, ed è stato così
per molti anni, di una strategia vincente che resta ancora oggi tra le
più popolari. Ovunque in rete troverai una landing page creata per
questa o quell’altra offerta. Ovviamente è un metodo che funziona
altrimenti non lo utilizzerebbe nessuno, o no? Le landing page sono
strumenti eccezionali. A differenza dei metodi tradizionali, se create
nel modo corretto possono da un giorno all’altro far esplodere il tuo
successo nel network marketing. Tu getti “un’esca” per il tuo prodotto o
servizio e saranno i tuoi stessi contatti a fornirti le proprie
informazioni allo scopo di riuscire ad ottenere l’offerta speciale che
proponi.
A questo punto il problema è che per riuscire ad avere un
qualsiasi successo con questo metodo, o qualsiasi altra strategia
disponibile, dovrai imparare a creare la tua landing page con un layout
mirato che riesca a convertire i visitatori (contatti) in clienti. Avere
solamente una landing page sul web non basta. È necessario avere il
titolo giusto, l’intestazione delle giuste dimensioni, una combinazione
di colori adeguata, il carattere della giusta dimensione e stile, un
buon copywriting: questi sono alcuni degli elementi necessari per
riuscire, per lo meno, ad avvicinarsi a sfruttare la sua magia.http://networkmarketer.it/strategie-e-suggerimenti-per-ottenere-profitti-nel-network-marketing/
lunedì 24 giugno 2013
lunedì 17 giugno 2013
I dispositivi mobili continuano a tirare
Le vendite dei dispositivi mobili hanno superato, secondo Canalys, i 300 milioni di pezzi nel primo trimestre 2013. La piattaforma Android equipaggia il 59,5% di smartphone, tablet e notebook
Nei primi tre mesi di quest'anno le vendite totali di dispositivi mobili (notebook, tablet e smartphone) hanno raggiunto quota 308,7 milioni di pezzi. Lo stima Canalys, calcolando una crescita media del 37,4% rispetto all'analogo periodo dell'anno passato.
La piattaforma di sistema della Open Handset Alliance (Android) è risultata la più diffusa ed equipagga ormai il 59,5% di tutti i dispositivi mobili di nuova costruzione. Seguono l'OS di Apple, con il 19,3%, derivante quasi esclusivamente dalle vendite di smartphone e tablet, oltre a Microsoft che detiene il 18,1% di quota, in gran parte derivante dai PC portatili.
I tablet diventano commodity
Tra tutti i dispositivi mobili, i tablet sono quelli che crescono più velocemente: 106,1% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno, tocando quota 41,9 milioni di unità. Benché Apple resti leader di questo mercato con il 46,4% delle vendite, perde perso rispetto ai prodotti concorrenti basati su Android per il terzo trimestre consecutivo.
E' in atto secondo Canalys una trasformazione del tablet in commodity, cambiamento che sta avvenendo molto più rapidamente di quanto è in passato accaduto al mercato PC. Di conseguenza si sono compressi i margini di vendita ed è aumentata la competizione. Per fare business con i tablet è quindi importante una strategia che punti agli accessori, al software e ai servizi.
Smartphone sempre più potenti
Le vendite di smartphone hanno toccato nel primo trimestre i 216,3 milioni di pezzi, facendo segnare secondo Canalys il 47,9% di crescita, in linea con quella registrata nel 2012. I dispositivi Android hanno contato per il 75,6% delle vendite totali e, tra questi, Samsung ha fatto la parte del leone crescendo del 64,3% e raggiungendo la quota di mercato superiore al 32%.
Apple ha venduto ben 37 milioni di iPhone nel trimestre, benché con crescita modesta (6,7%): la più bassa dal lancio del primo modello nel 2007.
Secondo Canalys, con gli ultimi modelli presentati, HTC e Samsung hanno ridotto le distanze da Apple e per questo la società della Mela dovrà dare risposte con il prossimo iPhone, in particolare aggiornando l'interfaccia utente un po' datata. Secondo Canalys, Apple non potrà inoltre ignorare il trend verso display più grandi negli smartphone di fascia alta.
Tra i primi cinque fornitori, Huawei, LG e ZTE competono con quote di mercato inferiori al 5%, ma Huawei e ZTE beneficiano della loro forza sul mercato cinese che gli ha valso crescite dell'84% e del 71% rispettivamente.
Continua il calo dei PC notebook
Le vendite totali dei PC notebook hanno continuato a calare nel primo trimestre scendendo del 13,1% rispetto all'analogo periodo dello scorso anno a quota 50,5 milioni di pezzi. Se si guarda all'Europa Occidentale, il calo ha toccato il 25,2% su base annuale.
Se da una parte l'andamento del mercato è correlato con i fattori macroeconomici generali, dall'altro appare conseguenza del successo dei tablet.
Per Canalys l'insieme costituito dall'hardware ARM e dall'OS Android è oggi molto competitivo sul fronte prezzi. Se Microsoft e Intel intendono cavalcare i trend del mercato, dovranno per forza assicurarsi che chi usa le loro tecnologie possa offrire prodotti di prezzo più competitivo.
http://www.ict4executive.it/trade/news/i-dispositivi-mobili-continuano-a-tirare_43672151715.htm
lunedì 10 giugno 2013
giovedì 23 maggio 2013
Foursquare: promuovere la propria attività!
Fourquare è un social network di geolocalizzazione che sta prendendo velocemente piede nel mondo del web 2.0 e dei social network. Permette di far sapere ai propri amici, tramite dei check-in, i luoghi e i locali che visitiamo ogni giorno.
Inoltre è possibile dare dei giudizi e dei commenti sui locali visitati ed è proprio tramite questi commenti e questi giudizi che possiamo promuovere la nostra attività su Foursquare.
Per iniziare dovete reclamare la vs. attività. Una volta che avete la gestione del vostro centro fitness su Foursquare potete creare offerte e promozioni per i vostri nuovi clienti e invogliare i vecchi clienti a farvi nuovamente visita!
Foursquare vi da la possibilità di impostare delle promozioni per invogliare i clienti a fare check-in nel vostro centro. Per esempio vi è la promozione amici:
Impostate una soglia minima per un gruppo di amici che volete premiare per aver visitato assieme la vostra attività, e la promozione è valida solo se quel numero di amici fa il check-in (in base agli amici di foursquare dell’utente) (da Foursquare).
Insomma sono dei piccoli ”trucchi” per aver maggiori probabilità di un aumento di visite nella vs. palestra! Non sottovalutate i social network: sono un ottimo strumento per promuovere la propria attività!
mercoledì 22 maggio 2013
http://www.ihrsa.org/home/2013/5/21/global-report-shows-expansion-in-key-markets.html
THE IHRSA GLOBAL REPORT 2013
è disponibile on line!
THE IHRSA GLOBAL REPORT 2013
è disponibile on line!
giovedì 9 maggio 2013
Camminare in cambio di soldi, l'ultima frontiera del wellness
http://scienza.panorama.it/salute/in-forma/Camminare-in-cambio-di-soldi-l-ultima-frontiera-del-wellness
Che cosa può convincere un gruppo di persone obese a camminare per almeno 5.000 passi al giorno per un anno? Non la promessa dei benefici per la salute cardiovascolare, nemmeno la minaccia rappresentata dai rischi che la sedentarietà abbinata all'obesità porta con sé. Può però riuscire nell'ardua impresa un premio per l'assicurazione sanitaria più alto.
Accade negli Stati Uniti, dove il sistema sanitario si basa sulle assicurazioni private che però, vista la notevole diffusione dell'obesità e le sue importanti implicazioni a livello di salute, cominciano a mal sopportare l'idea che i loro assicurati non facciano nulla per migliorare il proprio "profilo di rischio". Così La Blue Care Network ha iscritto un folto gruppo dei propri assicurati in sovrappeso a un programma di fitness basato sull'uso di un pedometro che dava diritto a uno sconto del 20% sul premio da pagare.
I ricercatori delle Università del Michigan e di Stanford hanno analizzato i risultati di questo esperimento pilota, convinti che sia quella la direzione che sempre più compagnie di assicurazione prenderanno in America. Dopo un anno il 97% delle oltre 6.000 persone coinvolte nel programma erano riuscite a raggiungere o superare l'obiettivo di fare 5.000 passi al giorno tutti i giorni, compresi coloro che avevano giudicato ingiusto e coercitivo l'obbligo di fare fitness per ottenere lo sconto.
In pratica aderire a WalkingSpree, il programma basato sul camminare, equivaleva a indossare un pedometro fornito dalla compagnia di assicurazione, scaricandone poi quotidianamente i dati su un apposito sito internet che teneva traccia del comportamento degli iscritti. "Vi è un dibattito etico intorno all'idea di costringere qualcuno a essere personalmente responsabile per i costi sanitari legati alla sedentarietà", commenta Caroline R. Richardson, tra gli autori dello studio pubblicato su Translational Behavioral Medicine. "Ma ci aspettiamo di vedere sempre più tentativi di questo tipo per motivare finanziariamente comportamenti salutari".
Per alcune famiglie lo sconto arrivava a consistere anche di 2.000 dollari l'anno, un bel risparmio davvero. Secondo gli autori i programmi di fitness sponsorizzati da aziende e compagnie di assicurazione aumenteranno per effetto delle politiche dell'Affordable Care Act, (il cosiddetto Obamacare) perché consentono di risparmiare sui costi sanitari se impiegati e assicurati mantengono abitudini sane.
E se la stragrande maggioranza dei 6.548 partecipanti ha mantenuto il patto, e ha davvero camminato quei 450.000 passi a trimestre che erano richiesti dal programma, solo un terzo di loro lo ha fatto controvoglia, mentre gli altri due terzi si sono detti soddisfatti del programma. E se lo hanno trovato facile da seguire e ne hanno tratto beneficio, c'è da sperare che continueranno a camminare e contare i passi anche in futuro, senza bisogno di sconti o incentivi economici.
Che cosa può convincere un gruppo di persone obese a camminare per almeno 5.000 passi al giorno per un anno? Non la promessa dei benefici per la salute cardiovascolare, nemmeno la minaccia rappresentata dai rischi che la sedentarietà abbinata all'obesità porta con sé. Può però riuscire nell'ardua impresa un premio per l'assicurazione sanitaria più alto.
Accade negli Stati Uniti, dove il sistema sanitario si basa sulle assicurazioni private che però, vista la notevole diffusione dell'obesità e le sue importanti implicazioni a livello di salute, cominciano a mal sopportare l'idea che i loro assicurati non facciano nulla per migliorare il proprio "profilo di rischio". Così La Blue Care Network ha iscritto un folto gruppo dei propri assicurati in sovrappeso a un programma di fitness basato sull'uso di un pedometro che dava diritto a uno sconto del 20% sul premio da pagare.
I ricercatori delle Università del Michigan e di Stanford hanno analizzato i risultati di questo esperimento pilota, convinti che sia quella la direzione che sempre più compagnie di assicurazione prenderanno in America. Dopo un anno il 97% delle oltre 6.000 persone coinvolte nel programma erano riuscite a raggiungere o superare l'obiettivo di fare 5.000 passi al giorno tutti i giorni, compresi coloro che avevano giudicato ingiusto e coercitivo l'obbligo di fare fitness per ottenere lo sconto.
In pratica aderire a WalkingSpree, il programma basato sul camminare, equivaleva a indossare un pedometro fornito dalla compagnia di assicurazione, scaricandone poi quotidianamente i dati su un apposito sito internet che teneva traccia del comportamento degli iscritti. "Vi è un dibattito etico intorno all'idea di costringere qualcuno a essere personalmente responsabile per i costi sanitari legati alla sedentarietà", commenta Caroline R. Richardson, tra gli autori dello studio pubblicato su Translational Behavioral Medicine. "Ma ci aspettiamo di vedere sempre più tentativi di questo tipo per motivare finanziariamente comportamenti salutari".
Per alcune famiglie lo sconto arrivava a consistere anche di 2.000 dollari l'anno, un bel risparmio davvero. Secondo gli autori i programmi di fitness sponsorizzati da aziende e compagnie di assicurazione aumenteranno per effetto delle politiche dell'Affordable Care Act, (il cosiddetto Obamacare) perché consentono di risparmiare sui costi sanitari se impiegati e assicurati mantengono abitudini sane.
E se la stragrande maggioranza dei 6.548 partecipanti ha mantenuto il patto, e ha davvero camminato quei 450.000 passi a trimestre che erano richiesti dal programma, solo un terzo di loro lo ha fatto controvoglia, mentre gli altri due terzi si sono detti soddisfatti del programma. E se lo hanno trovato facile da seguire e ne hanno tratto beneficio, c'è da sperare che continueranno a camminare e contare i passi anche in futuro, senza bisogno di sconti o incentivi economici.
lunedì 6 maggio 2013
10 strategie per rendere felici i dipendenti
http://www.manageronline.it/articoli/stampa/8065/10-strategie-per-rendere-felici-i-dipendenti/
Il benessere e la soddisfazione dei lavoratori paga, sempre. Per i manager delle risorse umane fare in modo che i dipendenti siano "felici" è un punto di partenza, più che un obiettivo, finalizzato a potenziare il rendimento dell'azienda.
Benessere organizzativo => scopri perché le aziende italiane sono indietro
Ma di cosa hanno bisogno i lavoratori per essere felici? Esistono vari modelli di welfare aziendale, anche molto innovativi, tuttavia secondo gli esperti in HR basta focalizzare l'attenzione su poche ma fondamentali iniziative - che non richiedono ingenti investimenti - volte a migliorare la vita in ufficio e, soprattutto, favorire la conciliazione tra carriera e privato.
1. Offrire spazi per la crescita: per i lavoratori è fondamentale sapere di avere la possibilità di avanzare nella carriera, con numerosi benefici per la produttività e il rendimento in ufficio.
2. Offrire un buon programma di formazione: attivare progetti formativi aziendali favorisce non solo l'effettivo miglioramento delle competenze, ma anche una il potenziamento della soddisfazione e dell'autostima dei dipendenti.
3. Concedere piccoli bonus: i premi aziendali, anche di piccola entità, contribuiscono a rendere i lavoratori più motivati.
=> Leggi perché il demansionamento favorisce la produttività
4. Concedere autonomia ai lavoratori: una maggiore autonomia nella gestione delle proprie mansioni, o degli orari di lavoro, rappresenta una notevole dimostrazione di fiducia da parte del datore di lavoro.
5. Creare un ambiente favorevole in ufficio: se i rapporti tra colleghi sono sereni anche la produttività aziendale ne gioverà.
6. Promuovere il telelavoro: nonostante ci siano varie scuole di pensiero in merito al rapporto tra lavoro da casa e produttività, consentire ai dipendenti (se richiesto) di svolgere una parte delle loro mansioni da casa potrebbe rappresentare un ottimo incentivo per migliorare le proprie prestazioni lavorative.
7. Favorire la concentrazione dei lavoratori: stop alle comunicazioni inutili (via email, ad esempio) che rischiano di rallentare il lavoro e far perdere la concentrazione.
8. Offrire un pacchetto unico di benefici: gli esperti in HR consigliano di predisporre specifici "pacchetti di servizi" a favore dei dipendenti, ad esempio voucher finalizzati a favorire i servizi di cura (baby sitting, assistenza ai familiari anziani e simili).
=> Leggi perché troppe riunioni riducono la produttività
9. Aiutare i lavoratori a vivere uno stile di vita sano: le aziende dovrebbero investire il più possibile nella salute e nel benessere dei propri lavoratori.
10. Concedere brevi ma salutari pause dal lavoro: lasciare ai dipendenti un po' di tempo libero, per navigare su Internet o dare un'occhiata a Facebook, rappresenta un ottima strategia per migliorare il loro rendimento.
Benessere organizzativo => scopri perché le aziende italiane sono indietro
Ma di cosa hanno bisogno i lavoratori per essere felici? Esistono vari modelli di welfare aziendale, anche molto innovativi, tuttavia secondo gli esperti in HR basta focalizzare l'attenzione su poche ma fondamentali iniziative - che non richiedono ingenti investimenti - volte a migliorare la vita in ufficio e, soprattutto, favorire la conciliazione tra carriera e privato.
1. Offrire spazi per la crescita: per i lavoratori è fondamentale sapere di avere la possibilità di avanzare nella carriera, con numerosi benefici per la produttività e il rendimento in ufficio.
2. Offrire un buon programma di formazione: attivare progetti formativi aziendali favorisce non solo l'effettivo miglioramento delle competenze, ma anche una il potenziamento della soddisfazione e dell'autostima dei dipendenti.
3. Concedere piccoli bonus: i premi aziendali, anche di piccola entità, contribuiscono a rendere i lavoratori più motivati.
=> Leggi perché il demansionamento favorisce la produttività
4. Concedere autonomia ai lavoratori: una maggiore autonomia nella gestione delle proprie mansioni, o degli orari di lavoro, rappresenta una notevole dimostrazione di fiducia da parte del datore di lavoro.
5. Creare un ambiente favorevole in ufficio: se i rapporti tra colleghi sono sereni anche la produttività aziendale ne gioverà.
6. Promuovere il telelavoro: nonostante ci siano varie scuole di pensiero in merito al rapporto tra lavoro da casa e produttività, consentire ai dipendenti (se richiesto) di svolgere una parte delle loro mansioni da casa potrebbe rappresentare un ottimo incentivo per migliorare le proprie prestazioni lavorative.
7. Favorire la concentrazione dei lavoratori: stop alle comunicazioni inutili (via email, ad esempio) che rischiano di rallentare il lavoro e far perdere la concentrazione.
8. Offrire un pacchetto unico di benefici: gli esperti in HR consigliano di predisporre specifici "pacchetti di servizi" a favore dei dipendenti, ad esempio voucher finalizzati a favorire i servizi di cura (baby sitting, assistenza ai familiari anziani e simili).
=> Leggi perché troppe riunioni riducono la produttività
9. Aiutare i lavoratori a vivere uno stile di vita sano: le aziende dovrebbero investire il più possibile nella salute e nel benessere dei propri lavoratori.
10. Concedere brevi ma salutari pause dal lavoro: lasciare ai dipendenti un po' di tempo libero, per navigare su Internet o dare un'occhiata a Facebook, rappresenta un ottima strategia per migliorare il loro rendimento.
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