lunedì 30 ottobre 2017

Sono state pubblicate le 10 tendenze top per il 2018 del rapporto ACSM

Anche quest'anno la rivista Health & Fitness Journal della Associazione Americana  ACSM ha pubblicato le 10 tendenze Top  per il 2018 nelle attività di Fitness.
al primo posto troviamo le attività inerenti il cosìdetto HIIT.
Acronimo di High Intensity Interval Training, l'H.I.I.T. è una metodologia di allenamento che fa parte degli Interval Training, allenamenti che alternano periodi brevi ad alta intensità di lavoro con periodi di recupero attivo in cui si svolgono esercizi blandi. 
La principale caratteristica dell' H.I.I.T. è la sua durata: una sessione di allenamento può durare dai 4 ai 20 minuti ed è costituita da un periodo di riscaldamento a cui seguono 6–10 ripetizioni di esercizi ad alta intensità, intervallati a momenti di recupero (il protocollo originale prevedeva un rapporto di 2:1 tra lavoro intenso e recupero). Infine il defaticamento, che di norma deve essere lungo quanto il riscaldamento. 
Per quanto riguarda le altre posizioni vi rimando al seguente link: Classifica Top trend-2018

lunedì 23 ottobre 2017

Le start up del fitness protagoniste al Mashable Social Media Day startup competition

Secondo la giuria  della start up competition del Mashable Social Media Day e Digital Innovation Days, l’evento in tre giorni ospitato da Talent Garden Calabiana a Milano ormai divenuto appuntamento importante per i marketer italiani,la startup Fitprime è il compagno ideale dello sportivo, o aspirante tale, in cerca di una soluzione flessibile. 
Fitprime è una startup nata nel 2016 che propone soluzioni flessibili nel mondo del fitness. Il risultato è la possibilità di ordinare attraverso l’app dei piccoli carnet oppure l’innovativo servizio unlimited, che con un’unica fee mensile consente di accedere a tutte le palestre del circuito.
La startup ha già ricevuto investimenti complessivi per 500,000 € da Angel Investors, dai fondi LVenture e dal fondo Shark Bites di Fabio Cannavale).
La startup competition è stata una delle attività principali dell’evento e ha visto 11 startup sfidarsi per contendersi tre premi. L’attività ha visto la collaborazione di realtà importanti come Italian Angels for Growth e TIM #WCAP Accelerator e ha visto come coordinatore e presentatore Stefano Casu, del team di Open Campus di Tiscali, un coworking importante per l’ecosistema startup di Cagliari. La giuria ha valutato le idee sulla base della loro originalità e onerosità, ma anche sulla base dei team e della capacità di progettazione.
Le start up vincitrici avranno la possibiltà di usufruire gratuitamente di postazioni di lavoro presso Talent Garden Milano, postazioni in coworking conuno degli acceleratori di TIM#WCAP presenti sul territorio nazionale.

lunedì 9 ottobre 2017

Generazione Z, Post-Millennial : sono quelli che tra qualche anno saranno tra i vostri principali clienti.

La Gen Z, cioè i ragazzi che oggi non superano i 22 anni, costituisce un quarto di tutta la popolazione mondiale. Che cosa c’è da sapere su quelli che sono già considerati i palestrati di domani?
Ma chi sono i ragazzi della Gen Z? In che cosa si differenziano dai Millennial e che cosa è importante sapere per avvicinarsi a loro come potenziali clienti?
Secondo il libro The Gen Z Effect, la Generazione Z cambierà completamente anche il modo di lavorare, abolendo le tradizioni a favore dell’innovazione 
5 caratteristiche comuni della Gen Z:
1.       Multi-tasking e multi-screen: la Gen Z è quella che più di tutti sarà abituata a passare da un device ad un altro senza troppi problemi: Cosa che renderà sempre più difficile attirare la loro attenzione per chi fa marketing online.
2.       Via da Facebook: per la Gen Z Facebook è già vecchio.. Il 25% di loro ha già abbandonato Facebook a partire dal 2014: questo perché questi utenti utilizzano i social più per leggere contenuti che per fare networking.
3.       Cresce l’interesse per foto e video: tra i social preferiti ci sono anche YouTube e Instagram. “Ci troviamo di fronte a una generazione che non solo condivide cose, ma le crea. I ragazzi della Gen Z possono essere considerati dei veri e propri ‘curator’, perché vogliono contribuire alla conversazione più che soltanto ascoltare.”
4.       Più cauti con i soldi e: la Gen Z sarà una generazione più attenta ai soldi, visto che il lavoro fisso ormai è un miraggio.

5.       Preferiscono le relazioni faccia a faccia: questi ragazzi torneranno a prediligere una relazione human-to-human, 

lunedì 2 ottobre 2017

Un dato preoccupante: il 92% dei tredicenni italiani non raggiunge lo standard minimo dell’OMS.

In queste settimane abbiamo visto come il messaggio #Beactive sia stato il motivo dominante della Settimana Europea dello Sport che ha visto diverse iniziative in tutta Europa a sostegno dell'attività fisica come stile di vita.
Forse tutto ciò non basta! L’inattività fisica rischia infatti di essere una delle grandi sfide del futuro, e per sottolinearne l’importanza l’intergruppo Sport del Parlamento europeo ha organizzato, a Bruxelles, un workshop inter istituzionale dal titolo “Sport, Salute e Alimentazione: Benefici e Rischi”.
A catalizzare l’attenzione dei presenti sono stati, fin da subito, soprattutto quest’ultimi. Marisa Fernandez Esteban, vicecapo dell’unità “Sport” della Commissione europea, ha sottolineato come nell’UE circa il 6% delle morti annue siano ascrivibili all’inattività fisica.
Maxime Leblanc, responsabile degli affari europei dell’associazione “Sports and Citizenship”, che ha snocciolato una serie di dati sul costo, anche economico, dell’inattività fisica. Ad oggi si contano circa 210 milioni di cittadini europei totalmente inattivi, un fardello che pesa sulle casse dell’UE per oltre 80 miliardi di euro all’anno.
Gli italiani sono al primo posto, secondi soltanto ai britannici, che tuttavia usciranno presto da questo genere di statistiche: ben un terzo degli adulti, per l’esattezza il 38% delle donne e il 28% degli uomini, non raggiunge i livelli di attività fisica quotidiana raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La situazione non migliora se parliamo dei nostri ragazzi: addirittura il 92% dei tredicenni italiani non raggiunge lo standard minimo dell’OMS.
per informazioni visitare il link:

https://euagenda.eu/events/2017/09/29/active-schools-active-kids-conference

lunedì 25 settembre 2017

“back to gym” 2017 firmato GETfit

È on air da inizio settembre la nuova campagna di comunicazione di GetFIT, firmata da Mirata a supporto della campagna abbonamenti per il “back to gym” 2017. Mirata si è aggiudicata la gara a quattro agenzie indetta da GetFIT, grazie allo sviluppo di una creatività ironica e irriverente che culmina nell’hashtag #scadrègati. La “cadrega” è il termine milanese che indica la “sedia” che si è fatto largo nell’immaginario collettivo grazie alla gag cult di Aldo, Giovanni e Giacomo.
“Scadregare” i milanesi diventa, quindi, la nuova mission del network di fitness club che conta nove centri in città: stop allo stereotipo milanese dell’alta produttività e degli impegni h. 24; largo a chi sceglie di gestire il proprio tempo puntando alla qualità della vita, dedicando la giusta attenzione al benessere e all’attività fisica.

lunedì 18 settembre 2017

Muoversi fa bene: alla salute, all’umore e alla qualità della vita :la Settimana Europea dello Sport

Dal 23 al 30 settembre 2017, come previsto dalla Commissione Europea, sulla base del Piano di lavoro UE per lo sport 2014-2017, del nuovo Piano di lavoro UE per lo sport 2017-2020 e della Raccomandazione Health-Enhancing Physical Activity "HEPA" sulla promozione trasversale ai settori dell’attività fisica salutare, si terrà la "Settimana Europea dello sport – EWoS 2017", volta a promuovere la partecipazione sportiva e l'attività fisica nei Paesi membri dell’Unione.
Wellness Foundation è partner della Settimana Europea dello Sport e coordina numerosi eventi in Romagna e in tutta Italia. 
A questo link segue il programma .

lunedì 11 settembre 2017

Una ricerca sui Fitness tracker ha confermato che....

Secondo una ricerca della Stanford University School of Medicine (USA) I ricercatori hanno fatto utilizzare a sessanta volontari sette diversi dispositivi mentre camminavano, correvano su un tapis roulant o erano alla cyclette. Hanno contemporaneamente eseguito un elettrocardiogramma e misurato la quantità di ossigeno e anidride carbonica nel respiro.
Si è visto che sei dei sette fitness trackers indossati erano accurati nel valutare il ritmo cardiaco, con un margine di errore di meno del 5% rispetto all’elettrocardiogramma. Nessuno dei dispositivi però si è rivelato accurato nel misurare la spesa energetica: il più preciso si discostava del 27% dai dati a disposizione del team di ricerca, il peggiore del 93%.
La ricerca è stata pubblicata su Journal of Personalized Medicine e conferma delle evidenze già emerse: «Chi vuole indossare un braccialetto elettronico per sapere quanta attività fisica sta svolgendo, o deve svolgere, può fare affidamento solo a misure come il numero dei passi o una stima della dose di esercizio eseguita»,. «Altri parametri, come il numero delle calorie consumate, non sono affidabili perché sono solo delle approssimazioni, delle stime troppo approssimative».

Lo afferma la professoressa Lucini responsabile della Sezione di Medicina dell’Esercizio di Humanitas.

Il futuro del fitness passa dai 50–75 anni: dove il mondo sta già costruendo business veri

 Negli ultimi anni il settore del fitness ha parlato molto di Gen Z, digital fitness, wearable e intelligenza artificiale. Tutto vero. Ma ...