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martedì 13 febbraio 2024

Italia al primo posto per sedentarietà dei bambini tra i paesi Ocse

 

Il II° Forum dell’Osservatorio Valore Sport, organizzato da The European House-Ambrosetti, ha messo in evidenza la preoccupante realtà della sedentarietà in Italia. A livello europeo, il nostro paese si classifica al quarto posto tra i paesi OCSE con la più alta percentuale di adulti sedentari e addirittura al primo posto per quanto riguarda i bambini, con il 94,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni che non raggiungono livelli adeguati di attività fisica.

 

 


 

Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di TEHA, ha sottolineato l'urgenza di affrontare questo problema, avvertendo che trascurare la sedentarietà nei bambini porterà a un aumento significativo dell'obesità in età adulta, con costi considerevoli per il sistema sanitario nazionale. Il tasso di conversione dell'obesità infantile in obesità adulta è del 50%, una cifra che non possiamo permetterci.

Secondo le stime dell'Osservatorio Valore Sport, il costo sanitario della sedentarietà in Italia nel 2022 è stato di 4,5 miliardi di euro, di cui il 64% sono costi diretti. Questo incide sul 2,2% della spesa sanitaria totale del paese.

De Molli ha evidenziato anche la carenza di strutture sportive nelle scuole, sottolineando la correlazione tra la mancanza di tali strutture e il livello di sedentarietà. Attualmente, il 60% degli edifici scolastici non dispone di una palestra, contribuendo così al problema.

Il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha ribadito l'importanza della scuola nel contrastare la sedentarietà, evidenziando la necessità di un approccio multidisciplinare e di un miglioramento delle infrastrutture esistenti. Abodi ha anche sottolineato che le migliori esperienze internazionali prevedono un programma didattico in cui lo sport è integrato quotidianamente.

Il tasso di sedentarietà tra le persone con disabilità rimane elevato, con solo il 9,1% delle persone con disabilità che pratica sport con continuità. Tuttavia, emerge che il 94% degli alunni con disabilità partecipa regolarmente ad attività motorie nelle scuole.

Durante il Forum, è stata presentata la "Visione 2050 - Italia in Movimento", un piano ambizioso che mira a dimezzare la quota attuale di sedentari e raggiungere il 78% di popolazione attiva. Il raggiungimento di tali obiettivi porterebbe a significativi vantaggi economici, evitando fino a 56 miliardi di euro di spesa sanitaria nel periodo 2023-2050.

Un altro aspetto rilevante è la mancanza di welfare aziendale che incentivi la pratica sportiva, con solo il 16% delle aziende italiane che prevede tale opportunità, nonostante il desiderio del 91,5% dei lavoratori di avere maggiori possibilità di praticare sport nei pacchetti di welfare.


sabato 11 marzo 2023

Gli italiani che non si muovono sono 22,4 milioni, quelli sovrappeso od obesi 25 milioni

 Una situazione davvero preoccupante è quella dei bambini, dove l’Italia, con il 42% di bambini obesi è il secondo peggior Paese nell’area OCSE dopo gli Stati Uniti. A livello europeo la posizione dell’Italia per stili di vita attivi è 24°su 28 Paesi. In compenso l’Italia ha l’età mediana più alta in Europa con un aspettativa di vita che èdi 80,8 anni per gli uomini e di 85,2 per le donne. Ma Il 25% delle persone con più di 80 anni dichiara di star male o molto male, valore in crescita rispetto al 2009. 

Negli ultimi 30 anni la sedentarietà ha determinato un peggioramento della salute individuale causando nel nostro Paese 271mila anni cumulati di vita in buona salute persi nel solo 2019. Questo ha effetti devastanti sul sistema sanitario italiano.







Si stima in 9 miliardi di Euro il costo annuo per le cure dei sedentari ed in oltre 80 milioni di euro, il risparmio di costi sanitari per lo Stato, ogni 215.000 persone che passano a stili di vita attivi. L’emergenza pandemica da Covid-19 ha rappresentato un ulteriore freno “forzato” alla propensione al movimento della popolazione, aumentando la sedentarietà per oltre un quarto degli italiani e aggravando la pericolosità della malattia. E’ scientificamente dimostrato che la condizione sedentaria abbia aumentato più del doppio il rischio di ospedalizzazione e del 73% la probabilità di dover ricorrere alla terapia intensiva. Ma dal lato della domanda c’è qualche dato in miglioramento: nel 2022 la sedentarietà in Italia si è ridotta di circa il 10% rispetto al 2017 un dato migliore della media UE (2,2%). Anche dal lato dell’offerta c’è molto da fare.
La dotazione infrastrutturale, 131 impianti ogni 100.000 abitanti è il 58% in meno di quella francese e 5 volte meno quella della Finlandia (Paese più attivo in ambito UE). In Italia sei edifici scolastici su 10 non sono dotati di impianti per la pratica sportiva. Incentivare la pratica sportiva con investimenti consentirebbe quindi di generare molteplici benefici a livello sociale ed economico ed in tutto questo un ruolo molto importante possono avere le società sportive. La filiera dello sport italiano pesa infatti per il 1,37% del PIL ed occupa circa 420.000 lavoratori. Si tratta di un settore economico che rientra pienamente in quello che viene definito il nuovo capitalismo ed in linea con i principi ESG. 


Il futuro del fitness passa dai 50–75 anni: dove il mondo sta già costruendo business veri

 Negli ultimi anni il settore del fitness ha parlato molto di Gen Z, digital fitness, wearable e intelligenza artificiale. Tutto vero. Ma ...