lunedì 12 ottobre 2020

Deloitte Officine Innovazione organizza la sala verticale sulle tematiche Healthcare della nuova edizione dei Digital Innovation Days 2020

 


Deloitte Officine Innovazione organizza la sala verticale sulle tematiche Healthcare della nuova edizione dei Digital Innovation Days 2020

Digital Innovation Days, il più grande evento italiano dedicato al marketing digitale, social media marketing e all’innovazione, si rinnova quest’anno con l’introduzione di undici sale verticali. A Deloitte Officine Innovazione la curatela della sala HealthTech in cui si avvicenderanno numerosi speaker moderati da Marco Perrone, Innovation Director Deloitte.

In occasione della nuova edizione dei Digital Innovation Days, il più grande evento italiano dedicato al Marketing Digitale, al Social Media Marketing e all’innovazione a 360 gradi, Deloitte Officine Innovazione cura la sala verticale dedicata all’innovazione nel mondo della salute e del benessere, in una parola: HealthTech. Questa edizione dei DIDays si svolgerà interamente online il 29 e il 30 ottobre 2020 e durante l'evento si alterneranno, sul main stage virtuale e in undici sale tematiche, esperti e professionisti di grandi aziende e startup che porteranno la loro testimonianza sulle trasformazioni portate dal lockdown e una previsione per cosa accadrà in futuro. La sala HealthTech sarà moderata da Marco Perrone, Director, Head of Open Innovation & Acceleration Deloitte, giovedì 29 ottobre dalle 14 alle 18:30.

Quattro
sono le tematiche principali, nonché i trend emergenti del mondo Healthcare, protagoniste di questa sala verticale: Back to work e la reazione delle aziende del settore alle sfide provocate dal Covid-19, Open Innovation e accelerazione dell’innovazione facendo sistema per il futuro dell’Health & Biotech, il pensiero innovativo applicato alla medicina e il tema più che mai rilevante dell’Elderly care, la cura dei più anziani e fragili.

 Back to work: le aziende dell’health davanti alla sfida del Covid-19 e il ruolo dell’innovazione  

In che modo le aziende e le istituzioni hanno usato e stanno usando l’innovazione e le soluzioni digitali per affrontare e pianificare il back to work nel cosiddetto new normal? Si esamineranno progetti e case study di aziende che sull’innovazione, intesa come valore sociale e di sicurezza per la comunità, hanno saputo adattare e creare nuovi modelli di business.

 Accelerare l’innovazione: fare sistema per il futuro dell’Health & Biotech

Corporate, startup e istituzioni possono collaborare per creare progetti innovativi? Open innovation, accelerazione, sinergia e ecosistema sono parole chiave per chi, in un mondo sempre più globale, si avvale delle idee e soluzioni in ‘open source’ per dare vita a progetti sempre più di frontiera. Dai tool di diagnostica al trasferimento tecnologico, in questa sessione si approfondirà l’importanza della cooperazione per il futuro della salute e il wellness.

 Innovative health, il pensiero innovativo applicato al mondo del Healthcare: una medicina per il futuro 

L’innovazione tecnologica e il digitale, termini fino a pochi mesi fa poco utilizzati in ambito salute, si estendono oggi al mondo dei servizi alla persona. La discussione porterà sul tavolo esempi concreti e di successo nell’applicazione di un nuovo pensiero per l’evoluzione digitale della medicina tradizionale: l’empatia virtuale come driver di un possibile futuro nel mondo Healthcare.

La crescente importanza dell’Elderly care—prendersi cura dei più anziani e fragili—nel panorama di startup e aziende. 

Dai servizi alla persona a una tecnologia semplice e accessibile per tutti; dal rassicurare i più fragili al rendere i propri cari soggetti attivi anche a distanza. La discussione verterà sull’interazione startup-azienda con l’obiettivo di far nascere soluzioni semplici, integrate e accessibili a tutti.

Partecipa a questo link :https://www.digitalinnovationdays.com/?ref=86

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 Fra i relatori confermati saranno presenti: 

Fabrizio Conicella, General Manager @ZCube

Victor Savevski, Chief Innovation Officer @Humanitas Healthcare Group

Salvatore Cincotti, CEO Italia @Technogenetics

Enzo Felici, CEO @FutureCare

Giuseppe Mineo, CEO @Pharmap

Antonio Venturino, CEO @TeiaCare
Alessandro Monterosso, Co-Founder & CEO @Patch.ai
Marco Scognamiglio, Conformity Manager @OVHcloud
Sebastiano Scarlata, IT Director @Interaction Farm
Francesco Ferrero, Founder @One Chiropractic Studio

I centri Fitness di tutto il mondo sono sotto i riflettori mentre la pandemia corre intorno a noi

 

In Australia Potrebbe non essere stata una sorpresa per molti che un piccolo gruppo di Covid-19 sia stato rintracciato in una palestra del New South Wales. Dopotutto, lo scopo delle palestre è allenarsi: sudare, respirare vigorosamente e spesso lasciarsi dietro sangue, sudore e lacrime.

 

Ma l'industria del fitness a Sydney, dove i casi sono stati collegati alla palestra Tattersalls nel CBD, Virgin Active a Zetland, Anytime Fitness a Marrickville, Planet Fitness a Casula e strutture Fitness First a Bondi, Maroubra, Randwick, Kings Cross, Bond Street , Rockdale, Balgowlah e St Leonards - insiste sul fatto che sono al sicuro.

 "I dati provenienti da tutto il NSW hanno mostrato che durante un periodo di otto settimane dopo la riapertura delle palestre ci sono stati più di 7,31 milioni di check-in in 546 palestre e durante lo stesso periodo ci sono stati zero casi di trasmissione della comunità segnalata in una palestra", afferma Fitness First's il direttore generale, David Aitchison, responsabile delle 60 palestre della catena in tutto il paese.

 La lunga ombra del virus significa che non esiste un percorso facile per tornare alla prosperità. Aitchison dice che non ci sono prove che suggeriscano che le palestre siano un ambiente ad alto rischio.

 "Crediamo fermamente che le palestre siano un ambiente Covidsafe per tutti gli australiani quando vengono applicate rigorose misure igieniche e di allontanamento sociale".

 

Nonostante queste parole sicure, le palestre sono sotto i riflettori mentre le epidemie circondano il settore.

lunedì 28 settembre 2020

Il settore del fitness e del tempo libero riporta un tasso COVID di 0,34 per 100.000 visite dalla riapertura in Inghilterra

 

Le palestre e le strutture ricreative in Inghilterra hanno registrato più di 22 milioni di visite dalla riapertura, ma solo 78 casi confermati di COVID-19 tra i clienti, secondo i nuovi dati pubblicati da Ukactive.


I dati di oltre 1500 strutture in tutta la nazione mostrano che la prevalenza del virus all'interno delle strutture del settore rimane estremamente bassa, misurata dal 25 luglio al 13 settembre, e che pochissime persone visitano le palestre con il virus. In base ai dati riportati, il numero di casi per 100.000 visite è 0,34, a dimostrazione che i protocolli per il monitoraggio e la segnalazione del virus nel settore stanno contribuendo a ridurre il rischio per i visitatori.

I casi segnalati rappresentano incidenti in cui le autorità hanno informato le strutture che un utente, che da allora ha avuto un risultato positivo, ha frequentato una struttura entro un certo periodo di tempo, piuttosto che indicare specificamente la trasmissione nell'ambiente della palestra.

Oltre a 78 casi positivi segnalati riconducibili a clienti che hanno utilizzato una struttura, ci sono stati solo 38 casi tra i membri del personale. Il totale del Regno Unito, che tiene conto delle diverse date di riapertura nelle nazioni devolute, mostra un quadro simile, con appena 0,35 casi ogni 100.000 visite.

I risultati supportano una crescente base di prove da tutto il mondo che dimostrano che COVID-19 ha una bassa prevalenza nell'ambiente della palestra.

Le palestre e le strutture per il tempo libero nel Regno Unito continuano a seguire le rigide linee guida del governo al fine di rimanere aperte, garantendo la distanza sociale tra il personale e i clienti, una corretta ventilazione e protocolli di pulizia completi.

È stato dimostrato che l'esercizio fisico regolare migliora la capacità di una persona di regolare il sistema immunitario, che è essenziale per evitare i gravi sintomi di COVID-19.

Huw Edwards, CEO di ukactive, ha dichiarato: "Questi risultati mostrano che il numero di persone con casi confermati di COVID-19 in visita alle palestre rimane estremamente basso, il che è la prova degli enormi sforzi compiuti dalle palestre per garantire che le persone non visitino le palestre se potrebbe avere il virus.

“Il nostro settore sta aiutando a rendere la nazione più in forma e preparata a combattere il virus mentre entriamo in autunno, fornendo un servizio sanitario essenziale al Regno Unito.

"Il settore del fitness e del tempo libero ha un ruolo fondamentale da svolgere nella lotta a questa crisi sanitaria e il suo ruolo diventerà ancora più importante nelle prossime settimane e mesi".

giovedì 24 settembre 2020

Andare in palestra in tempi di coronavirus è più sicuro che in altri luoghi

 

"È sicuro andare in palestra?" è una delle ricerche più di tendenza su Google. La risposta è tutt'altro che semplice, però. Dipende da dove vivi, qual è la tua propensione al rischio, quali attività svolgi e come si comportano le persone intorno a te. 

Ecco la ricerca che abbiamo sui centri fitness e sul coronavirus.

Secondo le ultime ricerche è possibile tornare in palestra in modo più sicuro , anche se non privo di rischi. Per ridurre al minimo le probabilità di infezione durante il tuo prossimo allenamento, considera i fattori della comunità come i tassi di trasmissione e i numeri dei casi, nonché lo spazio in cui ti trovi, incluso il modo in cui è ventilato, la distanza e l'igiene generale. 

Molte persone sono ancora indecise se avventurarsi di nuovo nel mondo per un allenamento o annullare definitivamente l'abbonamento in palestra e continuare la routine di fitness a casa a casa. 

Ad oggi è stato condotto un solo studio sulle riaperture delle palestre. A giugno, i ricercatori norvegesi hanno condiviso uno studio su 1.892 persone che sono tornate in cinque palestre di Oslo in un periodo di due settimane e nessuno dei partecipanti è stato infettato dal coronavirus


fonte : www.insider.com









lunedì 7 settembre 2020

In Franciacorta è arrivato il Fitness del vignaiolo :Vino e Sport tra i filari

 Avete mai provato la Ginnastica del Vignaiolo? Alla fine di un’estate dominata da libertà e leggerezza, il pericolo dello stress da ripresa è sempre dietro l’angolo. Per combatterlo regalatevi un buon sonno e una buona alimentazione, esponetevi il più a lungo possibile alla luce solare e fate della sana attività fisica all’ aria aperta. E poiché è in arrivo il tempo della vendemmia, vi do un suggerimento strepitoso: abbinatela in toto a una full immersion tutta enologica! 


L’idea è di Al Rocol di Ome, nel bresciano, delizioso agriturismo immerso in quella Franciacorta celebre per i vini di gran qualità. Che proprio tra i filari dei suoi vigneti organizza la Ginnastica del Vignaiolo, un originale allenamento tematico guidato da un Personal Wine Trainer e ispirato esattamente alle attività eseguite in vigna, dalla zappatura fino alla raccolta dell’uva: esercizi di allungamento, torsione e slancio capaci di allentare le tensioni muscolari e psicologiche restituendo leggerezza e armonia psicofisica. Si fa in piccoli gruppi – da 6 a 10 persone – per essere seguiti attentamente, in giornate prestabilite durante il weekend (le trovate su www.alrocol.com) o su richiesta anche durante la settimana.

E al termine, naturalmente, si degusta un Franciacorta prodotto con le uve della vigna in cui si è svolto l’allenamento, per poi passare alla cantina dove scoprire il meticoloso processo di lavorazione con cui viene ottenuto.

mercoledì 15 luglio 2020

L'utilizzo dei Fitness Trackers aumenta la motivazione all'attività fisica


L’utilizzo dei Fitness Wearables, gli Activity Trackers sta diventando sempre più popolare tra i frequentatori di palestra.
In effetti, secondo l'American College of SportsMedicine, la tecnologia indossabile è stata nominata la tendenza di consumo mondiale numero uno nel settore del fitness per il 2020. E ci sono molte ragioni diverse per cui sempre più persone la prendono in considerazione.
La ricerca di Better mostra che quasi i tre quarti delle persone che indossano fitness tracker lo fanno per monitorare i loro progressi, mentre il 62% degli indossatori li usa per aumentare la motivazione all’'esercizio. Un altro 46% desidera capire meglio il proprio corpo monitorando cose come la frequenza cardiaca, i passi compiuti e le calorie bruciate. Quasi un terzo degli utenti afferma di indossare il proprio tracker di attività per condividere i risultati i con i propri amici. Questo è particolarmente popolare a Londra, con oltre la metà dei londinesi che dicono che ne usano uno.

martedì 7 luglio 2020

l’Italia è salita in bicicletta dopo il lockdown


Gli italiani hanno mantenuto il proposito di fare più attività fisica una volta finito il lockdown. E molti di loro per realizzarlo hanno scelto la bicicletta, che unisce l’aspetto sportivo all’utilità degli spostamenti. Per rendersi conto dell’entità di questo fenomeno sono sufficienti pochi dati. Il primo è relativo alle vendite di due ruote.

Secondo Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) dalla riapertura dei negozi ad oggi le vendite di bici tradizionali e a pedalata assistita hanno registrato un +60% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso con aumento di circa 200 mila pezzi venduti nel solo mese di maggio rispetto al 2019. Per quel che riguarda invece il loro utilizzo è da poco stata pubblicata un’indagine da parte di Virtuoso, l’app che ha come obiettivo quello di trasformare l’attività fisica in sfida con gli amici e in gioco.

In base ai dati raccolti dai 150mila utenti dell’applicazione l’utilizzo medio della bicicletta è oggi di circa un’ora al giorno contro la mezz’ora scarsa dei mesi che hanno preceduto la quarantena. A favorire questo boom ha certamente contribuito la bella stagione ma anche il fatto che la bicicletta è il mezzo ideale per spostarsi in città senza dover prendere i mezzi pubblici, che presentano non pochi problemi a causa delle regole sul distanziamento, o peggio ancora le auto, che costringono a lunghe code e sono certamente il mezzo meno amico dell’ambiente.

“Se prima del lockdown la bici era sostanzialmente utilizzata per fare attività sportiva, anche se minima, oggi si utilizzano sempre di più le due ruote anche per gli spostamenti per necessità e quindi ad esempio per andare al lavoro, fare le piccole spese quotidiane oppure ritrovarsi con gli amici nei bar o al ristorante - si legge nell’indagine di Virtuoso - L’attività sportiva sulle due ruote, dopo la fine del lockdown è ripresa ovunque in tutta Italia con alcune differenze riscontrate in diverse parti d’Italia”. Sul podio delle città più virtuose spicca Bolzano, i cui abitanti hanno raggiunto una media di 82 minuti di attività quotidiana, seguiti da quelli de L’Aquila (66 minuti) e di Terni (64 minuti). In fondo a questa particolare classifica si trovano invece città come Catanzaro, con 21 minuti medi di attività, Macerata (21) e Sassari con (17).

“La bici può essere un validissimo ed ecologico mezzo di trasporto così come uno strumento per rimanere in forma - spiega i fondatori di Healthy Virtuoso Andrea Severino, Nicola Tardelli e Lorenzo Asuni - Come tutte le attività cardio, infatti, pedalare con regolarità (almeno 30 minuti al giorno) aiuta a mantenersi in forma e a migliorare la forma fisica. Secondo il Journal of Applied Physiology, dopo solo due settimane di allenamenti in bici a giorni alterni, la capacità del ciclista di bruciare grassi aumenta del 36%. Un altro studio, questa volta dei ricercatori della facoltà di medicina dell’Università di Stanford evidenzia che andare in bici  20-30 minuti al giorno aiuta coloro che soffrono di insonnia ad addormentarsi nella metà del tempo e aumenta di circa un’ora la durata totale del sonno”.

AI e benessere aziendale: come l’intelligenza artificiale sta cambiando la cultura HR

  Dalla “palestra aziendale” alla cultura del benessere continuo Il concetto di benessere aziendale in Italia non è più un extra motivazion...