Visualizzazione post con etichetta covid-19. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta covid-19. Mostra tutti i post

giovedì 25 novembre 2021

La situazione delle restrizioni nei Fitness Clubs in Europa ad oggi

 La situazione in Europa in merito alle restrizioni nei centri Fitness dovute alla diffusione del Covid-19 è molto variegata.

Abbiamo Paesi come il Portogallo , l'Inghilterra ,la Norvegia, la Bosnia e la Mcedonia dove non esistiono restrizioni.

Al contrario in Austria i Fitness Club sono chiusi dovuti al lockdown.

Nella maggior parte dei paesi, come in Italia, i club sono aperti con limitazioni diverse in base ai requisiti di accessibilità che variano o da health pass o da percentuali di capienza o da distanziamento.

Emerge sempre più l'utilizzo di un covid pass come strumento di accesso .



Si possono consultare le restrizioni al seguente sito:
https://www.europeactive.eu/european-fitness-club-restrictions



lunedì 26 aprile 2021

Inattività fisica e chiusura palestre :le conseguenze del Covid sulla salute delle persone


Dopo un anno di Covid, confinati nello spazio di casa senza palestre, piscine e la possibilità di uscire quando vogliamo, gli effetti della sedentarietà iniziano a farsi sentire sia a livello fisico che psicologico. E’ vero che una corsetta al parco non ci viene negata e che anche a casa possiamo allenarci con le app, ma non è proprio la stessa cosa.



 Con palestre e piscine in molti casi chiuse, più spesso in casa anche per lavoro con lo smartworking, siamo diventati più sedentari. Questo ha un impatto sulla salute: gli esperti ritengono che la riduzione dell'attività fisica sperimentata durante i primi mesi della pandemia potrebbe portare a un aumento annuale di oltre 11,1 milioni di nuovi casi di diabete di tipo 2 e provocare oltre 1,7 milioni di decessi globalmente. Le stime sono presentate dai ricercatori dell'Università statale di San Paolo (UNESP), in Brasile, in un articolo su Frontiers in Endocrinology. Gli autori sottolineano che c'è un "bisogno urgente" di raccomandare l'attività fisica durante l'emergenza Covid. Tra le fonti di dati, la revisione ingloba un sondaggio online internazionale condotto da un gruppo di 35 istituti di ricerca in diversi continenti. Secondo i risultati, preliminari in quanto si riferiscono ai primi 1.000 volontari che hanno compilato un questionario, il livello di attività fisica è diminuito del 35% nei primi mesi di lockdown, e con un aumento del 28,6% dei comportamenti sedentari, come stare seduti o sdraiati a lungo. Studi precedenti avevano già dimostrato che la mancanza di attività fisica ha contribuito a causare circa 33 milioni di casi di diabete di tipo 2 nel 2019 e 5,3 milioni di decessi nel 2018.Sulla base dei dati relativi al periodo precedente alla pandemia, i ricercatori hanno stimato che l'attuale prevalenza di inattività fisica sia del 57,3% tra gli ultracinquantenni e del 57,7% tra le persone a rischio di diabete, così che la mancanza di esercizio fisico può essere considerata responsabile del 9,6% dei casi di diabete (11,1 milioni) e del 12,5% dei decessi per tutte le cause nel mondo (1,7 milioni) se questa prevalenza persiste per lungo tempo. 

mercoledì 3 marzo 2021

Le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità sull'attività fisica durante il lockdown

 

In un articolo pubblicato
su
Frontiers in Endocrinology, un gruppo di ricercatori brasiliani dell’Università statale di San Paolo (UNESP) stima che nei primi mesi di reclusione imposti dalla pandemia ci sia stata una riduzione del 35% dei livelli di attività fisica a fronte di un aumento del 28% del numero di comportamenti sedentari, come per esempio stare a lungo seduti o sdraiati. Con palestre e piscine in molti casi chiuse, e spesso a casa in smartworking, l’esercizio scarseggia e l’impatto sulla salute si fa sentire: gli autori dello studio ritengono che la riduzione dell’attività fisica nei primi mesi della pandemia non solo abbia portato a un incremento annuale di oltre 11,1 milioni di nuovi casi di diabete di tipo 2, ma abbia anche provocato oltre 1,7 milioni di decessi in tutto il mondo.

«Studi recenti dimostrano che i diabetici non ben controllati corrono un rischio maggiore di sviluppare forme gravi di Covid-19 anche mortali. Da altre ricerche emerge invece che l’allontanamento sociale e il confinamento riducono i livelli di attività fisica, aumentano i comportamenti sedentari e abbassano la qualità della nutrizione. E il nostro articolo serve come ammonimento sulle conseguenze dannose di queste tendenze» spiega

Emmanuel Gomes Ciolac, ricercatore al Dipartimento di educazione fisica dell’UNESP a Bauru e coordinatore dello studio. Sulla base dei dati relativi al periodo precedente alla pandemia gli autori hanno stimato che l’attuale prevalenza di inattività fisica sia del 57,3% tra gli ultracinquantenni e del 57,7% tra le persone a rischio di diabete. «E se questi tassi di prevalenza dovessero persistere, la mancanza di esercizio fisico sarebbe responsabile del 9,6% dei casi di diabete» scrivono i ricercatori. E Ciolac conclude: «Le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità sull’attività fisica durante il lockdown parlano di seguire lezioni di ginnastica online, giocare con i bambini, salire e scendere le scale e perfino camminare sul posto».

venerdì 22 gennaio 2021

La situazione relativa ai centri Fitness in Europa: chiusure e riaperture


Situazione in Europa chiusure e riaperture centri #Fitness

qui di seguito una panoramica della situazione in Europa a livello di chiusure dei centri Fitness suddivisa per Nazione

 

martedì 3 novembre 2020

Soluzioni digitali più all’avanguardia e utili a migliorare la vita dei pazienti : Open Accelerator

 “L’impatto della pandemia ha evidenziato come solo preparandoci sia possibile gestire l’imprevisto. Per questo lavorare sui processi di innovazione, “istituzionalizzarli” e renderli una parte costante della nostra società diventa fondamentale. Con Open Accelerator vogliamo conciliare l’esigenza di soddisfare in modo etico e sostenibile un bisogno primario, ovvero la tutela della salute umana, con l’esigenza di creare dei percorsi di crescita imprenditoriale sostenibili e di impatto. Siamo orgogliosi delle proposte arrivate quest’anno e non vediamo l’ora di premiare le idee tecnologicamente innovative che avranno anche un chiaro impatto in termini di progresso e miglioramento della qualità della vita dei cittadini” – ha dichiarato Fabrizio Conicella, General Manager e Board Member di OpenZone e Zcube.


A dicembre, al termine del programma, i progetti ritenuti più meritevoli (fino a un massimo di 3) saranno premiati con un investimento fino a € 100.000 ciascuno.

Le 8 idee che parteciperanno al programma

L’edizione 2020 di Open Accelerator è dedicata alle soluzioni digitali più all’avanguardia e utili a migliorare la vita dei pazienti, principalmente nelle aree terapeutiche del sistema nervoso centrale e respiratorio, e introduce anche una categoria speciale dedicata al Covid-19 e ai nuovi modi di interazione tra professionisti sanitari, Industria e comunità.

Tra le 8 idee innovative troviamo  IL PULSOSSIMETRO INDOSSABILE PER IL MONITORAGGIO CONTINUO DELLA SATURAZIONE

Anche la spagnola Oxifing è scesa in campo per dare il suo contributo all’assistenza per i malati di COVID-19. In particolare, il team spagnolo propone un pulsossimetro indossabile utile a monitorare in modo continuo la saturazione periferica di ossigeno e la frequenza cardiaca. La soluzione, brevettata, è particolarmente precisa, è personalizzata sui parametri fisiologici del paziente ed è utilizzabile anche per l’attività sportiva e per la fisioterapia domiciliare.

lunedì 28 settembre 2020

Il settore del fitness e del tempo libero riporta un tasso COVID di 0,34 per 100.000 visite dalla riapertura in Inghilterra

 

Le palestre e le strutture ricreative in Inghilterra hanno registrato più di 22 milioni di visite dalla riapertura, ma solo 78 casi confermati di COVID-19 tra i clienti, secondo i nuovi dati pubblicati da Ukactive.


I dati di oltre 1500 strutture in tutta la nazione mostrano che la prevalenza del virus all'interno delle strutture del settore rimane estremamente bassa, misurata dal 25 luglio al 13 settembre, e che pochissime persone visitano le palestre con il virus. In base ai dati riportati, il numero di casi per 100.000 visite è 0,34, a dimostrazione che i protocolli per il monitoraggio e la segnalazione del virus nel settore stanno contribuendo a ridurre il rischio per i visitatori.

I casi segnalati rappresentano incidenti in cui le autorità hanno informato le strutture che un utente, che da allora ha avuto un risultato positivo, ha frequentato una struttura entro un certo periodo di tempo, piuttosto che indicare specificamente la trasmissione nell'ambiente della palestra.

Oltre a 78 casi positivi segnalati riconducibili a clienti che hanno utilizzato una struttura, ci sono stati solo 38 casi tra i membri del personale. Il totale del Regno Unito, che tiene conto delle diverse date di riapertura nelle nazioni devolute, mostra un quadro simile, con appena 0,35 casi ogni 100.000 visite.

I risultati supportano una crescente base di prove da tutto il mondo che dimostrano che COVID-19 ha una bassa prevalenza nell'ambiente della palestra.

Le palestre e le strutture per il tempo libero nel Regno Unito continuano a seguire le rigide linee guida del governo al fine di rimanere aperte, garantendo la distanza sociale tra il personale e i clienti, una corretta ventilazione e protocolli di pulizia completi.

È stato dimostrato che l'esercizio fisico regolare migliora la capacità di una persona di regolare il sistema immunitario, che è essenziale per evitare i gravi sintomi di COVID-19.

Huw Edwards, CEO di ukactive, ha dichiarato: "Questi risultati mostrano che il numero di persone con casi confermati di COVID-19 in visita alle palestre rimane estremamente basso, il che è la prova degli enormi sforzi compiuti dalle palestre per garantire che le persone non visitino le palestre se potrebbe avere il virus.

“Il nostro settore sta aiutando a rendere la nazione più in forma e preparata a combattere il virus mentre entriamo in autunno, fornendo un servizio sanitario essenziale al Regno Unito.

"Il settore del fitness e del tempo libero ha un ruolo fondamentale da svolgere nella lotta a questa crisi sanitaria e il suo ruolo diventerà ancora più importante nelle prossime settimane e mesi".

Il futuro del fitness passa dai 50–75 anni: dove il mondo sta già costruendo business veri

 Negli ultimi anni il settore del fitness ha parlato molto di Gen Z, digital fitness, wearable e intelligenza artificiale. Tutto vero. Ma ...